Un loop temporale, detto anche anello temporale, è un espediente narrativo in cui dei personaggi sono costretti a ripetere esperienze o a rivivere nuovamente vicende già avvenute, in un ciclo continuo che si ripete all’infinito. Il tema è stato frequentemente trattato nelle opere di fantascienza; e, ultimamente, anche le vicende della Fiorentina sembrano essere rimaste intrappolate in questa sorta di circuito del tempo che si ripete, speriamo non all’infinto.
Va via Corvino e arriva Pradè, va via Pradè e torna Corvino, di nuovo via Corvino e torna Pradè; via Montella, torna Montella, poi va via Montella e torna Iachini, va via Iachini e torna Prandelli, via Prandelli e torna Iachini. No, non è un film di Nolan, è la Fiorentina degli ultimi anni.
L’idea di base del loop temporale permette alcuni sviluppi narrativi: se i personaggi imprigionati nel circuito riescono a mantenere la memoria delle esperienze vissute, hanno la possibilità di alterare il flusso degli eventi con il loro comportamento e, a volte, di interrompere il circuito; è quello che ci auguriamo che possa succedere a partire dalla prossima partita di domenica.
Per fare questo è necessario dimenticare tutto quello che è accaduto nella scorsa settimana, con le relative polemiche e interpretazioni varie sulle dimissioni di Prandelli che ormai sono un fatto acclarato sul quale è inutile tornaci sopra. Cosa sia davvero successo lo sa solamente Cesare e nessun altro. Certo qualcosa deve essere successo perché Prandelli, quando ha accettato l’incarico di allenare la Fiorentina, lo ha accettato con entusiasmo, nonostante che le difficoltà della squadra fossero anche allora palesi.
Un entusiasmo che lo portò addirittura a dire che sarebbe stata la dirigenza a chiedergli a fine stagione di prolungare il contratto. Se dopo 100 giorni qualcosa in Prandelli evidentemente è cambiato, è cambiato perché vi sono stati degli avvenimenti che lo hanno fatto cambiare: ricordiamo, infatti, che le crisi di panico non sono una causa, ma sono un effetto di qualcosa che le provoca.
Ad ogni modo, come già detto, è inutile tornare su questo argomento; auguro con tutto il cuore a Cesare Prandelli di risolvere i suoi problemi e di ritrovare presto la sua serenità; quello che conta adesso è uscire dal questo maledetto loop temporale una volta per tutte, concentrandoci sule 10 partite che restano prima dell’uscita facendo appunto tesoro e memoria delle vicende vissute.
Speriamo che Iachini abbia la formula per guidare la Fiorentina fuori da questo loop; a me Iachini non piace, lo ritengo un allenatore profeta di un calcio che non mi appartiene, superato e arcaico, un calcio che tende a contenere piuttosto che a proporre, qualunque sia l’avversario. Che sia il Crotone piuttosto che la Juventus, l’atteggiamento è sempre lo stesso: contenere.
Ma in questo momento forse questo è l’unico modo per ritrovare la via d’uscita e condurre questa squadra fuori dal paradosso temporale di cui all’inizio del pezzo e cominciare a sperare in un futuro diverso e migliore.