Non sapremo mai se e quanto l’umore della piazza influisca sulle scelte di mercato della Fiorentina, ma, a leggere le indiscrezioni della stampa, c’è il sospetto che sia così. Forse è un bene per presidente e dirigenti, che così calmano i tifosi, ma poi di solito è un male per la squadra. Tanto, se le cose vanno male, la piazza non si prende mai la responsablità delle scelte, ma le rinfaccia agli addetti ai lavori.
Non c’è nessuna ragione di prendere un allenatore “esperto” in quanto tale rispetto a un “emergente”. Tanto più che il bollino di “esperto” glielo attribuisce la stampa secondo criteri opinabili: non solo gli anni di servizio, ma soprattutto l’immagine di sé che detto Mister è stato abile a trasmettere. Così come non mi spiego altrimenti le pericolose voci sul ritorno di Biraghi.
Ma tant’è: pare proprio che la Fiorentina spenderà tre milioni in più all’anno per avere Pioli al posto di Gilardino, che, per similitudine di modulo di gioco, sarebbe stato il successore naturale di Palladino. E oltre a ciò, l’arrivo di Pioli sta iniziando a determinare un certo numero di cambi nella rosa, sperando che non sia un’altra rivoluzione, un altro ricominciare da capo, un altro cantiere, come l’estate scorsa. Con i risultati sul campo che di nuovo, a causa di ciò, rischiano di mancare.
E pare che anche Cataldi non venga riscattato, con l’ex (e forse futuro, per la gioia di Sarri) laziale che si aggiungerebbe a Adli, Folorunsho e Colpani, oltre a Bove. La ragione sarebbe che Pioli gli preferisce Bennacer. Ok, bravo anche lui. Ma pure Cataldi è bravo, e lo si è visto quando non c’era. Ma poi pare che Pioli voglia fare il 4-2-3-1, per cui la Fiorentina ha troppi difensori in rosa: due da cedere, altro spreco di risorse.
Intendiamoci: Pioli è bravo, ma non va in campo e non fa gol. Detto questo, speriamo bene, e forza viola.