Siamo in democrazia, e ognuno può dare aria alla bocca, specie se si parla di calcio. Fra loro, i giornalisti capi-popolo, che devono creare casi per vendere i loro articoli. Con i tifosi che abboccano in massa.
La critica del giorno è rivolta a Daniele Pradè, reo a dir loro di non aver saputo programmare per tempo gli acquisti e di essersi ridotto a prendere nell’ultimo giorno di mercato gli scarti delle altre squadre a prezzi alti.
Per loro sfortuna, è facile a questo giro smontare la loro tesi. Infatti, fra gli acquisti “last-minute” ve ne è uno che era già stato trattato nei primi giorni di luglio: Edoardo Bove. In quei giorni, la Fiorentina aveva offerto 10-12 milioni, mentre la Roma aveva risposto di volerne 20. Non se ne fece nulla.
Ieri Pradè ha preso Bove in prestito pagandolo 1.5, con obbligo di riscatto a 10.5 condizionato al 60% di presenze (che quindi non scatterebbe se il giocatore finisse in panchina o avesse un grave infortunio).
Anche immaginando che a luglio si fosse trovato un accordo a metà strada (15-16 milioni), è evidente che la Fiorentina ieri lo ha avuto a condizioni nettamente più favorevoli: 3-4 milioni in meno e – soprattutto – 10.5 che saranno pagati fra un anno e solo se Bove avrà contribuito alla causa.
Dettagli contabili che al tifoso non interessano? Magari ditegli che grazie a questo risparmio la Fiorentina ha potuto prendere Richardson…