Scrivendo del possibile acquisto del Monza da parte di un investitore americano, fa notare oggi Il Foglio che “sono attualmente otto i club con azionisti di maggioranza statunitensi: Atalanta (Stephen Pagliuca), Fiorentina (Rocco Commisso), Genoa (777 Partners), Inter (Okatree), Milan (RedBird), Parma (Kyle Krause), Roma (Friedkin) e Venezia (Duncan Niederauer)”, a cui “si aggiungono altre due proprietà estere: la famiglia indonesiana degli Hartono per il Como – che può vantarsi di essere addirittura la più ricca in Serie A – e il canadese Joey Saputo, per il Bologna”.
Chiosa il quotidiano fondato da Giuliano Ferrara che l’interesse di questi proprietari stranieri sta nel “potenziale inespresso del calcio italiano, soprattutto a livello infrastrutturale. Basti pensare che per tutti i dieci club interessati è centrale il progetto per un nuovo stadio o per la riqualificazione di quello esistente”.
Se tutti cercano di dotare la loro squadra di uno stadio che faccia aumentare i ricavi (senza dimenticare che due società – Juventus e Udinese – hanno già raggiunto lo scopo), chi a Firenze sta mettendo a Commisso i bastoni fra le ruote fa correre un doppio rischio alla Fiorentina: quello di restare con gli attuali ricavi modesti e quello di avere le concorrenti che invece aumenteranno i loro, mettendo la squadra viola in una situazione di svantaggio permanente nei confronti delle avversarie.