I dati che raccogliamo (cookie) ci permettono di capire come utilizzi il nostro sito, quali informazioni ti potrebbero interessare e cosa possiamo migliorare per rendere più coinvolgente la tua esperienza di navigazione.
Possiamo raccogliere e utilizzare i dati per offrirti un'esperienza personalizzata?
Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookie. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.
Soddisfatto a metà
Nel match clou contro la Juventus la Fiorentina domina ma non riesce a vincere nonostante una formazione che si avvicina molto alla squadra titolare dei migliori e che ha imposto fin da subito il proprio gioco ai bianconeri. Le conclusioni verso la porta avversaria, a parte la rete di Kouamé e un tiro di Amrabat, non sono moltissime.
Questo è il primo dato preoccupante: la difficoltà ormai acclarata che ha la Fiorentina nel fare gol. Il gioco di Italiano è quello che abbiamo ammirato lo scorso anno con volumi importanti sulle fasce e un centravanti che fa reparto da solo. E il tecnico non pare molto convinto nel provare a cambiare idee e concetti.
È chiaro che è doveroso aspettare che Jovic riesca a entrare in condizione: il centravanti slavo lascia intravedere movenze, colpi che fanno pensare bene ma appare in evidente ritardo fisico scontando quasi un anno e mezzo di panchina nel Real Madrid. L’altro centravanti (Cabral) è più generoso ma sembra un po’ meno tecnico e, forse, da solo non riesce a reggere tutto il peso dell’attacco.
E meno male che sugli esterni Sottil e Kouamé stanno dando delle risposte importanti, aspettando Gonzalez che è l’unico attaccante esterno in rosa che riesce a colpire bene di testa e a riempire anche l’area di rigore. L’altro esterno, Ikoné, pare ancora per certi versi timido e incerto pur facendo intravedere buone potenzialità soprattutto in progressione e scatto. Bisognerà poi aspettare qualche gol dai centrocampisti. Baràk e Bonaventura hanno nelle loro corde anche il tiro, mentre Amrabat e Mandragora dovranno provarci più convintamente.
Il secondo dato preoccupante di questo inizio di campionato sono gli infortuni: Milenkovic, Duncan, Gonzalez… Forse era un aspetto da tenere in considerazione visto l’anomalia di una stagione che è partita a metà agosto con tanti impegni ravvicinati compresa la coppa europea che ha sicuramente nel preliminare tolto energie fisiche e mentali. E appare davvero strana la scelta di non sostituire il quarto centrale di difesa Nastasic. Bisognerà lavorare su questi aspetti ma sono ottimista: la squadra è più completa rispetto al passato campionato ed è anche più tecnica.
Chiediamo un contributo a chi vorrà e potrà per sostenere il nostro blog.