Alla fine è stato come la stampa aveva previsto: Fiorentina schierata con il 3-5-2. E si è notata la differenza: squadra più solida e reattiva. Le cose si erano addirittura messe bene al 15’, con Quarta, lesto ad approfittare di una mischia nell’area orobica seguente a un calcio d’angolo, che aveva portato i viola in vantaggio.
Gioia durata poco: Lookman sulla sinistra lascia per terra Bova con una grande giocata, e ne fa un’altra crossando di precisione per Retegui che di testa pareggia al 21’. Ma la Fiorentina oggi c’è, e dieci minuti dopo torna in vantaggio, grazie a un caparbio Bove che sulla sinistra la dà a Biraghi, che crossa per Kean, che approfitta di una colossale dormita della difesa atlantica e segna il gol del temporaneo vantaggio viola.
Le cose sembrano mettersi bene, con Kean che lanciato da Gosens prende il palo pieno. Invece è l’Atalanta che al 45’ su palla ferma segna: è De Katelaere a trovare il colpo di testa vincente. E appena un minuto dopo, in pieno recupero, è un Lookman in giornata eccelsa che scarta, scende sulla sinistra e, nonostante la chiusura di Cataldi, la tira fra le gambe dell’ex-laziale e trova i gol del vantaggio, che sarà purtroppo definitivo.
Finisce il primo tempo; ci sarebbe tutto il secondo per ribaltare il risultato, ma la viola non riesce più a trovare il colpo del pareggio. Palladino ci prova mettendo dentro Ikone, Sottil, Richardson e Adli, ma gli sforzi della Fiorentina sortiscono solo spazi per i contropiedi atalantini, sui quali in un paio di occasioni i nerazzurri sono imprecisi e in un altro paio è De Gea a metterci una pezza.
La vittoria dell’Atalanta è meritata: per riassumere, possiamo dire che hanno avuto un Lookman in più, mentre la sensazione è che ai viola l’uomo in più, che avrebbe potuto essere Gudmundsson, sia invece mancato.