È vero, la società svolge un ruolo importante in questi momenti, anzi fondamentale. Ma poi, in campo, ci vanno loro. Sassuolo ed Hellas Verona: ci volevano 6 punti, due vittorie. La prima con il Sassuolo se ne è andata via con un pareggio, su rigore.
Però diciamocelo subito, stasera abbiamo visto qualcosa di diverso.
Il tifoso stasera (e con l’Hellas) voleva vedere la “garra”. In situazioni del genere, quanto meno, occorre scendere in campo e dare tutto quello che si ha dentro.
Vuoi vedere gli undici in campo con un unico desiderio: asfaltare gli avversari, non dargli tempo di respirare e ragionare. Non abbiamo visto questo ovviamente ma abbiamo visto finalmente una squadra che gioca da squadra. Uno per tutti, tutti per uno. Questo vuole il tifoso. Questo vogliamo vedere in campo. E deve succedere per tutti i 90 minuti. Chi va in campo, deve uscire sapendo di aver dato tutto per la maglia. Deve uscire come si esce da una battaglia perché non è ammissibile, oggi, non vedere questo. Solo così la Fiorentina potrà uscire a testa alta (e vincente).
Stasera, come detto, abbiamo visto una Fiorentina diversa. Abbiamo visto la voglia di vincere, di crederci. Anche se negli ultimi 15 minuti è tornata fuori la paura. Specialmente dopo la splendida giocata del campione, Ribery. Dopo aver driblato tre avversari in area di rigore del Sassuolo, colpisce la palla con tutta la forza che, anche grazie all’intervento del portiere, va a stamparsi sulla traversa. Era la palla del 2-1 e forse della vittoria. Come sarebbe stata una palla importante quella di Biraghi (sempre su passaggio di Ribery) all’inizio della partita. Sarebbe stato l’1-0. Oggi possiamo dire che ci è mancato il gol della vittoria. Abbiamo visto una squadra. Speriamo sia davvero l’inizio. Il campionato è lungo, ma i giocatori devono sapere che non si ammettono passi indietro. E la società deve essere lì per ricordarglielo, tutti i giorni.
D’ora in avanti: uno per tutti, tutti per uno.