Vincenzo Italiano, il Bologna e quella lezione che fa male

Tempo di lettura: 4 minuti circa

L’ho difeso perché credevo nel suo calcio, nella sua idea di gioco, nella capacità di dare un’identità forte alla squadra. L’ho difeso fino all’ultimo gennaio, quando ormai si capiva che il suo percorso a Firenze era giunto al termine.

E infatti, dopo il suo addio, è stato il buio. Una squadra smarrita, senza più quella scintilla, quel gioco che, seppur imperfetto, ci aveva fatto sognare. Eppure, nonostante tutto, siamo riusciti a rialzarci, a raggiungere un’altra finale europea, ancora una volta a un passo dal sogno.

Ma la rabbia non si spegne, e torna prepotente ripensando a Verona, a quella partita gettata al vento senza una logica, come se fosse una sfida di poco conto. Un errore che mi ha ricordato Palladino a Roma, quando ha sacrificato tutto pensando alla Conference (e poi ripetuto con il Venezia, quando la Conference non c’era più ). Decisioni che pesano, scelte che paghi sempre, con gli interessi.

Poi un’altra finale, un’altra sconfitta. Sempre gli stessi errori, sempre quelle disattenzioni che ti costano caro. E fa male, perché sai di avere una squadra che potrebbe fare di più, ma non arriva mai al traguardo.

Ma il punto più basso, per me, è stato durante l’andata di Bologna-Fiorentina 1-0. Un comportamento che non riesco a giustificare, soprattutto in un giorno così delicato per il suo collega Palladino, assente perché aveva appena perso la madre. Ci sono gesti che si possono evitare, per rispetto, prima ancora che per sportività.

Eppure, qui sta la contraddizione: Vincenzo Italiano sa far giocare le sue squadre. È indiscutibile. Ha preso il Bologna, una rosa (impoverita dalle partenze di zirkzee, Calafiori e lo stesso Arnautovic) che considero inferiore alla Fiorentina, e l’ha portata a lottare per un posto in Champions. E non solo: ha alzato la Coppa Italia, dimostrando che, quando il gioco c’è, i risultati arrivano.

E mi è piaciuto anche quando  ai microfoni di SportMediaset, subito dopo la vittoria, ha voluto dedicare il trionfo a Joe Barone, ricordando un messaggio ricevuto dal figlio quella mattina.

“Devo fare una dedica speciale: ho ricevuto questa mattina un messaggio dal figlio di Barone, la dedica speciale va a tutta la famiglia Barone.”

QUESTO TI FA ONORE, VINCENZO…

Un gesto che vale più di mille parole. Perché puoi lasciare una città, ma certe radici rimangono, certe persone non le dimentichi. E questo gli va riconosciuto.

Ma c’è un punto che non posso evitare di toccare. Negli ultimi tre anni di Italiano, la Fiorentina ha disputato 163 partite, cercando di costruire una propria identità, un modo di giocare che fosse riconoscibile. Italiano ci ha provato, spesso riuscendoci, ma è mancato l’ultimo step. Quello che si fa con gli investimenti giusti, con i giocatori di qualità nei ruoli chiave.

Un centrocampo di livello, una punta che sappia fare la differenza, un portiere che dia sicurezza: queste sono le basi per trasformare il gioco in risultati. E la verità è che negli anni di Italiano, questi innesti non sono mai arrivati veramente. Ci si è accontentati di mezze soluzioni, di rincalzi, sperando che bastasse il bel gioco. Ma il bel gioco senza qualità diventa sterile, diventa solo un’idea senza concretezza.

Quest’anno poteva essere diverso, ma non avevamo il gioco. E senza il gioco, i limiti sono venuti a galla, crudi e spietati.

Anche Italiano ha dovuto crescere, migliorare. A Firenze ha commesso errori, è innegabile. Ma il problema è a monte: Firenze non può più essere una scuola per chi deve imparare a vincere. Firenze deve essere un punto di arrivo, non un laboratorio di sperimentazione.

E io sono convinto – lo dico senza mezzi termini – che con questa rosa, lui ci avrebbe portato in Champions. Avrebbe fatto meglio di Palladino, che può contare su un Kean devastante davanti e un De Gea insuperabile tra i pali. Dettagli? No, differenze abissali.

Tra Vincenzo Italiano e Raffaele Palladino oggi c’è un abisso, è la differenza tra giocare a calcio e guardare gli altri giocare. Uno costruisce, l’altro attende. Uno impone il gioco, l’altro spera nel contropiede.

La realtà, purtroppo, è che in questo momento gli sfigati siamo noi, non lui. Lo dicono i fatti. Il Bologna ha dimostrato di saper fare calcio meglio di noi, meglio di Commisso, meglio di Pradè. Questo è un dato di fatto che non possiamo ignorare.

Io la fiducia a questa proprietà l’ho data ma adesso serve un sussulto di orgoglio. Quello vero, quello che ti fa reagire quando vedi il tuo ex allenatore alzare una coppa che avresti potuto vincere tu.

Fa male, lo so. Ma i meriti vanno riconosciuti. E questa volta ci sono, indiscutibili.

Complimenti a Vincenzo Italiano.

Complimenti al Bologna.

Questo significa saper costruire una squadra, ma soprattutto saper scegliere l’allenatore giusto.

A Firenze, forse, è proprio questo che è mancato. Un allenatore sì, ma anche una società che credesse davvero in quel gioco. Perché il bel calcio, da solo, non basta. Serve costruire, serve investire, serve credere davvero di poter vincere. 

Bisogna capire se questa proprietà “ricca e orgogliosa” come ha detto Pradè, ha davvero la voglia di vincere. Se non fosse così meglio lasciare

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Condividi questo post
ViolaBlog è un blog totalmente indipendente su cui scrivono blogger tifosi della Fiorentina. Ideato da Pietro Moroni con la preziosa collaborazione di Stefano Amorosi, Francesco Samà, Alessandro TarducciRiccardo Sacchi, Alessandro Panzani, Francesco NoferiPierluigi Pardocchi, Filippo MoroniCaterina Roti, Niccolò Dugini e Luca Armentano.
Sostieni Viola Blog

Chiediamo un contributo a chi vorrà e potrà per sostenere il nostro blog.

Post recenti
Tempo di lettura: 2 minuti circa
Tempo di lettura: 2 minuti circa
Tempo di lettura: 2 minuti circa
Tempo di lettura: 5 minuti circa
Tempo di lettura: 2 minuti circa

I dati che raccogliamo (cookie) ci permettono di capire come utilizzi il nostro sito, quali informazioni ti potrebbero interessare e cosa possiamo migliorare per rendere più coinvolgente la tua esperienza di navigazione.

Possiamo raccogliere e utilizzare i dati per offrirti un'esperienza personalizzata?

Close Popup
Privacy Settings saved!
Impostazioni

Quando visiti un sito Web, esso può archiviare o recuperare informazioni sul tuo browser, principalmente sotto forma di cookie. Controlla qui i tuoi servizi di cookie personali.

Questi cookie ci permettono di contare le visite e le sorgenti di traffico per poter migliorare le prestazioni del nostro sito web.

Google Analytics
Monitoriamo gli accessi a questo sito con IP anonimizzato.
  • _ga
  • _ga_3LSN3JBGLJ

Rifiuta tutti i servizi
Salva
Accetta tutti i servizi