Caro Raffaele Palladino, ti scrivo per chiederti umilmente una cosa, dopo le 2 ultime figuracce, rassegna le dimissioni, da signore quale sei stato fino ad ora. Se poi non vengono accettate, questo è un altro discorso, lo fece Giovanni Trapattoni prima della storica partita di Wembley del 1999.
Oggi a Verona abbiamo visto una squadra che non si diverte più, non vede l’ora che l’arbitro fischi la fine per tornare a Firenze. Vedere giocatori di talento costretti ad alzare costantemente la testa perchè non sanno dove trovare una linea di passaggio, un centravanti con gli “occhi della tigre” costretto ad elemosinare un pallone decente in zona gol, centrocampisti costretti costantemente all’uno-contro-due in impostazione e difensori che si vedono arrivare gli attaccanti in area lanciati manco fossero “formula 1”, ci fa veramente arrabbiare e cascare le braccia allo stesso tempo.
Ma, le 8 vittorie di fila allora, di chi sono. ? Sono di De Gea, Comuzzo, Adli, Gosens, Kean, Beltràn e anche (seppur poche) di Gudmundsson. Vincenzo Italiano, che umanamente dopo il “garbaccio” di Bologna è diventato insopportabile, in 3 anni ha sempre cercato di “giocare in 11” senza improvvisare chissà che cosa e ha palesato quella capacità tecnica che gli hanno riconosciuto anche a Bologna.
Lasciando perdere i “cambi forzati” di oggi, l’emblema del gioco Viola è quella percussione di Zaniolo in chiusura di partita “a testa bassa”, perchè non c’era una schema alternativo e, clamorosamente se fosse andata a buon fine, non solo te ma anche i “professori del calcio” avrebbero parlato e scritto di una “vittoria di carattere”. Quest’anno non ci sono scuse, al posto di Faraoni (oggi da 8 in pagella per l’impegno) e Belotti sono arrivati giocatori veri, non occorre che li nomini.
Concludo salutando i fratelli dell’Hellas, anche quest’anno 3 punti per rimanere in Serie A ve li siete meritati ed in più vi abbiamo prestato Nicolas Valentini, che è un signor giocatore (bravo Goretti) e che sarà il primo rinforzo della Viola 2025 / 2026. Con lui in campo non so oltretutto se avremmo ballato in difesa come oggi, ma fino a giugno è bene lo abbiate con voi, il prossimo anno non vogliamo rinunciare alla trasferta di Verona.
Caro Mister, ti saluto e spero tu ci ascolti, non lo dimenticheremo
Una risposta
Le dimissioni di Palladino non servirebbero a nulla, salvo a dare soddisfazione alla rabbia dei tifosi. La Fiorentina le dovrebbe accettare solo se avesse contemporaneamente preso la decisione di esonerarlo. Ma allora l’atto di dimettersi non servirebbe a nulla. Altrimenti la Fiorentina dovrebbe respingerle. Così facendo, se da un lato “legittimerebbe” di nuovo il suo allenatore, dall’altro si esporrebbe alla critica di chi lo vuole esonerare, con la sola alternativa di accettare le dimissioni senza già avere un piano alternativo o senza volerle davvero, cioè il peggiore degli scenari.