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È proprio un periodo così
È proprio un periodo così, dove gli sportivi sono disorientati, delusi, sconcertati. E anche arrabbiati. Reduci dal finale di stagione con la sciagurata finale di Atene persa, si imponeva un cambio di rotta. E le scuse e le dichiarazioni d’intenti dei dirigenti facevano ben sperare. Anche la scelta di un tecnico bravo, emergente e ambizioso, al quale veniva offerto un contratto di due anni, lo faceva supporre.
Nuove idee di gioco, perfezionate però con una squadra ben lontana da quella definitiva. E poi alcuni aspetti singolari: come calciatori in ritiro a Firenze, con maglie di altre squadre, pronti a ripartire e poi improvvisamente diventati titolari inamovibili (Amrabat ndr). Amichevoli estive con squadre di bassissimo livello, squadra da completare in modo importante, società e presidente assenti mediaticamente completano il quadro prefetto di un inizio stagione triste e deludente.
Quando, invece, ci vorrebbe entusiasmo e leggerezza. Proprio perché parte un nuovo ciclo. A ciò si aggiunge il reiterato rapporto di affari con l’odiata Juve (non se può più) e uno stadio cantiere che esteticamente proprio bello non è.
Bisogna affrontare ora il match di ritorno con gli ungheresi (da non sottovalutare) e poi ci sarà la partita in casa contro il Monza. A quel punto il calciomercato sarà finito e si capiranno molte cose, auspicando che Commisso parli.
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