Il Commento
Fiorentina-Venezia 0-0: Il terzo pareggio consecutivo per una Fiorentina che fatica non solo a trovare la via del gol ma anche a dare un segnale di crescita. Dopo le delusioni con il Parma e il Puskás in Conference League, i viola non riescono a sbloccare la partita in casa contro il Venezia. La mancanza di incisività in attacco e l’assoluta assenza di idee a centrocampo è preoccupante e la squadra necessita urgentemente di soluzioni “titolari” per migliorare la fase creariva/offensiva. Palladino dovrà lavorare sodo per risollevare la squadra e trovare nuovi innesti di qualità da inserire come titolari nell’undici viola.
Le pagelle:
Terracciano, 7 – Eterno. Nato come dodicesimo portiere, ogni anno dovrebbe essere sostituito, e ogni anno finisce per essere il migliore in campo. E questo è un problema grosso. Anche stavolta, salva la squadra con parate decisive, dimostrando di essere una garanzia tra i pali. Certamente, oggi, non è il portiere il problema della Fiorentina. Ci sono cose molto più urgenti.
Dodo, 6.5 – Instancabile. L’unico pezzo di qualità rimasto in viola. Corre lungo la fascia destra e si propone in avanti, anche se la qualità dei suoi cross non è sempre perfetta. Nonostante ciò, mette spesso in difficoltà gli avversari con il suo pressing.
Ranieri, 5.5 – Incompleto. Fa il suo dovere in difesa, ma manca di incisività quando deve spingere in avanti. La sua prestazione è solida ma priva di quel qualcosa in più che potrebbe fare la differenza. Buon comprimario ma niente più.
Biraghi, 6 – Generoso. Spinge sulla sinistra e cerca la giocata su calcio piazzato, ma senza successo. Nonostante l’impegno, non riesce a essere decisivo. Giocatore spesso criticato; purtroppo anche lui oggi potrebbe diventare uno dei migliori, vista la pochezza che lo circonda.
Comuzzo, 6 – Sufficiente. Non commette errori significativi, ma non brilla neanche. Si limita a svolgere il compito senza prendersi rischi. Un giovane di belle speranze che rischia di essere bruciato vista la poca affidabilità dei compagni di reparto.
Richardson, 6.5 – Ordinato. l’unica nota veramente positiva. Si prende la responsabilità di far girare la squadra, con qualche buona intuizione in verticale, anche se manca di incisività nelle giocate decisive.
Amrabat, 6 – Diligente. Fa il lavoro sporco a centrocampo, recuperando palloni e proteggendo la difesa, ma non riesce a contribuire in maniera efficace alla fase offensiva. Come è giusto che sia.
Barak, 5.5 – Sottotono. Ci si aspetta di più da un giocatore con la sua qualità (ma le ha?). È spesso assente dal vivo del gioco e non riesce a creare occasioni pericolose.
Kouame, 5.5 – Spreciso. Ha poche occasioni per mettersi in mostra e quelle poche non le sfrutta bene. Non riesce a dare il contributo sperato (da chi?) in fase offensiva. È un panchinaro che si trova a dover fare il titolare.
Parisi, 6 – Propositivo. Cerca di spingere e crea qualche pericolo, ma spesso si ritrova isolato. Nonostante gli sforzi, non riesce a fare la differenza.
Colpani (dal 55’), 5 – Impalpabile. Entrato per dare vivacità alla manovra, non incide mai. Non riesce a creare nulla di rilevante, e la sua prestazione è insufficiente. 16 milioni e non sentirli…
Sottil (dal 60’), 6 – Vivace. Anche lui da irritante è diventato uno dei pochi giocatori da cui aspettarsi qualche lampo, qualche giocata. E la dice tutta… Porta un po’ di energia in un attacco spento, ma non riesce a trovare spazi e a essere decisivo. La sua presenza dà comunque una scossa alla squadra.
Beltran (dal 60’), 5.5 – Timido. Non riesce a entrare nei meccanismi della partita e non incide come dovrebbe. Da lui ci si aspetta molto di più. Chi l’ha visto? Pare aver subito addirittura un’involuzione.
Kean, 6 – Volenteroso. Si muove bene e cerca di creare occasioni, ma è spesso isolato e non trova lo spazio necessario per concludere. Ha bisogno di maggiore supporto per rendere al meglio. Ma da chi??
Palladino, 5 – Deludente. La squadra mostra il solito possesso palla, ma è sterile e prevedibile. Le sostituzioni non cambiano il volto della partita, e la mancanza di un piano alternativo inizia a pesare. Servono innesti di qualità per fare il salto di qualità. E lui deve iniziare a dimostrare che quanto meno sa motivare i suoi giocatori che, ad oggi, dimostrano anche poca grinta.