Dragowski: 7 – Nonostante il Cagliari tiri solo due volte nello specchio della porta, ancora una volta una prestazione importante, decisiva ai fini del risultato finale. Alla mezzora para un rigore a Joao Pedro e si fa trovare pronto (mettendoci il piede) su conclusione di Naingollan. A tre dal novantesimo rischia rinviando basso su retropassaggio di Milenkovic.
Milenkovic: 6 – Gara ordinata, non soffre e dà sicurezza al reparto. Dopo l’uscita di Pezzella indossa la fascia di capitano. Sufficienza piena.
Pezzella: 6,5 – Come Milenkovic mantiene alto il livello di attenzione e quando si fa vedere in area avversaria, di testa sfiora il palo. Esce al 37′ per un problema muscolare alla coscia sinistra.
Igor: 5,5 – Più in difficoltà rispetto alle scorse partite, si fa sorprendere da Joao Pedro che lo anticipa di quel tanto che basta per causare il rigore poi neutralizzato da Dragowski.
Cáceres: 6,5 – Ottimo avvio, la corsia di destra – coperta in collaborazione con Callejón – funziona piuttosto bene. Il cagliari, da quella parte, non punge e lui può mantenere una posizione più alta. Nella ripresa cala, ma è un calo fisiolgico. Avanti così.
Pulgar: 6 – Prima frazione senza infamia e senza lode, quindi in crescendo ma manca un po’ di ordine. Forse non è la figura più indicata per gestire tempi e modi di gioco, ma non sfigura; anzi, si fa apprezzare per qualche buona apertura.
Amrabat: 7 – Parte piano e, come il suo collega, emerge alla distanza fino a prendere in mano il centrocampo, sia in fase di possesso che non. Ottimi cambi di gioco e puntuali i recuperi nella propria tre quarti. Oggi fondamentale.
Biraghi: 6,5 – Primo tempo poco in evidenza (si lavora più sull’altra fascia) ma nella ripresa si fa apprezzare per un paio di belle giocate, una delle quali fa gridare al gol, con la palla che finisce sopra la traversa.
Callejón: 6,5 – Parte titolare e resta in campo per oltre un’ora. Copre bene gli spazi, non rischia mai, anzi preferisce fraseggi sicuri piuttosto che tentare azioni personali. Suo l’assist per Vlahovic. Buone sensazioni per il futuro.
Bonaventura: 6 – Lui, invece, cerca spesso lo spunto individuale, soprattutto nei primi venti minuti, ma senza successo. Recupera nella seconda frazione di gioco e fa vedere buone cose, dimostrando di essere un profilo utile alla squadra.
Vlahovic: 6,5 – Aveva davanti uno piuttosto navigato come Godin ma, alla fine, l’ha vinta lui! Al 10′ approfitta di un errore di Pisacane e Cragno gli nega il gol, poco dopo conquista un rigore (inesistente) annullato dal Var e, nel secondo tempo, mette in rete finalizzando la più bella azione del match.
Martínez Quarta: 6,5 – Entra per sostituire il capitano e lo fa egregiamente fino al 71′, quando in anticipo su tutti fa partire l’azione che permette ai viola di vincere il match.
Venuti: sv
Borja Valero: sv
Kouamé: sv
Prandelli: 6,5 – Deve rinunciare allo squalificato Castrovilli e a Ribery che non ce l’ha fatta a recuperare dall’infortunio subìto mercoledì. Al loro posto Prandelli – oggi alla 200ª gara sulla panchina viola – sceglie Bonaventura e Callejón, a ridosso dell’unica punta Vlahovic. Un 3-4-2-1 per intendersi, con Cáceres e Biraghi sulle corsie e il duo Pulgar-Amrabat a gestire la mediana.
Inizialmente il centrocampo non gira granché bene, c’è poco ordine, comunque si combatte. Il primo tempo termina 0-0 con il Cagliari che spreca un rigore e con la Fiorentina che si procura due occasioni da gol e sei calci d’angolo.
Ripresa più intensa con giro palla più rapido almeno rispetto a quanto accadeva in passato e possesso a favore dei viola. Dopo il gol del vantaggio toglie Cáceres e Vlahovic e, finalmente, arrivano i tre punti che mancavano al Franchi dal 25 ottobre (Fiorentina-Udinese 3-2).