Conference League
Puskas Akademia-Fiorentina
 1-1 (5-6 dcr)

Fiorentina di rigore, avanti con il cuore e le parate di De Gea: una qualificazione sofferta, senza gioco e senza idee

Tempo di lettura: 4 minuti circa

Il Commento:
La Fiorentina riesce a staccare il biglietto per la fase successiva di Conference League al termine di una serata a dir poco rocambolesca. Alla Pancho Arena, la squadra di Palladino mostra l’ennesima prestazione deludente evidenziando l’assoluta carenza di qualità … aspettando Gudmundson e sperando negli ultimi colpi di mercato. Molti singoli appaiono in difficoltà e la squadra sembra ancora lontana dal trovare una propria identità. De Gea è stato il vero salvatore della serata, con parate decisive sia durante i tempi regolamentari che ai calci di rigore, dimostrando che l’esperienza e il carisma possono fare la differenza. Kean si è battuto da solo contro la difesa avversaria, trovando un gol che sembrava risolvere la partita, ma non è bastato a evitare i supplementari. Molti altri, come Ranieri e Ikoné, hanno invece deluso, lasciando parecchi dubbi sulla condizione mentale e fisica della squadra. Alla fine, la Fiorentina passa, ma è evidente che c’è ancora tanto lavoro da fare.

Le pagelle:

De Gea 8,5 – Eroico: Il vero capitano della squadra, anche se non ha la fascia. Para tutto quello che gli tirano contro, compresi i sogni di gloria degli avversari. Ai rigori decide lui chi va avanti, ricordandoci che avere un portiere con carisma e classe è meglio di qualsiasi difesa perfetta… che purtroppo non abbiamo.

Ranieri 4 – Disastroso: Stava quasi facendo credere di essere il miglior difensore in campo, poi decide di regalarci l’ennesima scena da horror: rigore e espulsione al 94′. Grazie, davvero, per aver reso la serata più emozionante.

Pongracic 4,5 – Impacciato: Se avesse voluto farci rimpiangere qualcuno, ci è riuscito benissimo. Errori a raffica e un’ammonizione che arriva come ciliegina sulla torta. Un inizio stagione così convincente che speriamo si riprenda… prima o poi.

Quarta 5,5 – Incompleto: Alterna buone chiusure a errori che ci fanno chiedere se abbia perso la bussola. Viene sostituito in modo misterioso, ma vista la sua prestazione, forse non così inspiegabile.

Dodô 6 – Esuberante: È uno di quei giocatori che corrono sempre e lasciano il segno, nel bene o nel male. La sua voglia di fare è encomiabile, e non manca mai di mettersi in mostra. Purtroppo, a volte si fa prendere un po’ troppo la mano, dimenticando che intorno a lui c’è spesso il vuoto. Corre, dribbla, ma finisce per fare tutto da solo, con risultati alterni. Alla fine, però, il suo impegno gli vale la sufficienza.

Amrabat 5,5 – Distratto: Sembra che la testa sia già altrove, forse in qualche squadra di Premier League. Fa il minimo indispensabile, ma di più non si può chiedere a un giocatore che sta pensando al prossimo trasferimento.

Richardson 6 – Compassato: Si vede che ha qualità sopra la media, ogni tocco è elegante e preciso. A volte, però, sembra prendersi un po’ troppo tempo, quasi fosse in una partita amichevole piuttosto che in un match di Conference League. Tuttavia, in un centrocampo che praticamente non esiste, ogni sua giocata è oro che cola.

Biraghi 6,5 – Tenace: Lotta come un leone in una squadra di gattini. Fa fatica, soffre, ma alla fine segna il rigore decisivo, dimostrando che ogni tanto il capitano serve a qualcosa.

Ikoné 4 – Irrilevante o irritante: È un mistero come sia riuscito a passare inosservato per tutta la partita. Non fa danni, ma solo perché non riesce a fare proprio nulla. Una serata perfetta… per chi si gode lo spettacolo dalla panchina.

Sottil 5 – Inconcludente: Ecco, è tornato il Sottil che conosciamo! Per un attimo ci stavamo preoccupando che potesse essere maturato calcisticamente, ma no, possiamo stare tranquilli: è sempre la non più giovane promessa che ci regala spunti interessanti senza mai concretizzare. Viene sostituito, ma almeno non si è fatto male.

Kean 6,5 – Risolutore: Si batte come un leone là davanti, spesso da solo contro tutti. Ogni tanto si gira, ma intorno a lui c’è solo il vuoto (rappresentato da Ikoné) e una non più giovane promessa (Sottil). Così decide di fare tutto da solo, sbattendo la faccia contro la difesa del Puskas. Però, forse abbiamo trovato la punta che mancava: vede la porta, e non è poco.

Kouamé 6 – Vivace: Entra e finalmente vediamo qualcuno correre con un po’ di convinzione. Si guadagna la pagnotta con una spizzata che porta al gol e segna il suo rigore senza tremare.

Comuzzo 5,5 – Coraggioso: Entrare in una difesa in difficoltà e per giunta in inferiorità numerica non è facile per nessuno, figuriamoci per un giovane come lui. Fa quello che può, ma alla fine paga l’inesperienza. Non gli si poteva chiedere di più in una serata così complicata.

Colpani 5,5 – Evaporato: Fino a oggi non ha mai lasciato il segno, e purtroppo anche in questa partita non si è visto nemmeno un guizzo da parte sua. Troppo poco per un giocatore del suo talento. Sembra ancora lontano dalla condizione e dagli schemi di questa Fiorentina, e il tempo per mettersi in mostra comincia a scarseggiare.

Kayode 6 – Grintoso: In una situazione complicata, entra e ci mette comunque grinta e gamba. Nonostante la difficoltà del momento, cerca di emergere con la sua fisicità e determinazione. Non è una prestazione da ricordare, ma almeno non si tira indietro.

Mandragora 5,5 – Ordinario: Fa quello che deve fare senza strafare, e almeno segna il suo rigore. Una prestazione che si dimentica in fretta, ma che almeno non aggiunge problemi.

Palladino 4,5 – Confuso: Sembra aver lanciato i dadi per scegliere la formazione, e i risultati si vedono. Squadra senza idee, senza identità e con troppa confusione in campo. La fortuna lo assiste, ma c’è molto lavoro da fare se vuole evitare altre serate del genere.

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