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Forse ci eravamo illusi
Le otto vittorie consecutive, l’esplosione di Kean, la solidità della coppia dei centrali, le parate di De Gea, le buone prestazioni degli esterni bassi avevano fatto pensare a un campionato diverso, finalmente, con una prospettiva migliorativa rispetto alle stagioni scorse.
C’era voglia di cambiare idee e modi di giocare e sembrava che la squadra avesse acquisito spensieratezza e leggerezza nell’affrontare le partite. Le prime difficoltà hanno incrinato certezze e sicurezze e a questo punto si impone un ragionamento più ampio.
Probabilmente gli interpreti sono buoni ma non buonissimi, la rosa è ampia ma non così troppo e la gestione di Palladino, tra la vecchia e la nuova guardia, non è stata fatta benissimo. E c’è anche qualche mistero come la gestione di Pongracic.
A questo punto non c’è che sperare in un reset che parta dalla convinzione che la squadra ha ancora un’ottima posizione in classifica e che la stagione è tutt’altro da buttare. Il mercato potrà aiutare correggendo certe critiche, ma dovrà essere Palladino a motivare un gruppo che sembra disorientato e vuoto mentalmente.
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