Terracciano: 6,5 – Incassa subito il 2-0 senza colpe, efficace (pur rischiando) in uscita su Di Marco, si supera deviando in corner un colpo di testa di Lautaro Martinez e poco dopo respinge su Barella. Esce sui piedi di Lautaro lanciato a rete, il contatto (se c’è stato) è leggero, ma Valeri concede il rigore.
Dodo: 4,5 – Come a Lecce, stesso impatto sulla partita: imprecisioni, mai un guizzo e, principalmente, fase difensiva inesistente. Quattordici milioni e mezzo spesi male.
Dall’82’ Venuti: 4 – Una manciata di minuti e la frittata è servita. Nel tentativo di liberare, serve involontariamente Mhkitarian che fa il 3-4.
Milenkovic: 5 – Da una sua leggerezza nasce il vantaggio nerazzurro. Quando l’Inter spinge, lui balla come i suoi compagni di reparto. Leggero sul contrasto con Dzeko nell’azione che regala il successo agli avversari.
Martinez Quarta: 5 – Alti e bassi. Anzi, prima arrivano i bassi: non arriva su Barella che apre le marcature e, poco dopo, regala all’Inter l’azione che porta al raddoppio. Si rialza, recupera ma non basta.
Biraghi: 5 – Lo si era notato a Lecce, il capitano è sottotono, avrebbe bisogno di rifiatare.
Dall’82’ Terzic: sv.
Bonaventura: 6 – A centrocampo è sicuramente l’elemento più vivace, suo l’inserimento che propizia il calcio di rigore.
Amrabat: 5,5 – Dovrebbe essere lui il metronomo (e il geometra) della squadra. Il problema è che i tempi di gioco non sono giusti, è lento e non ci sono i tocchi di prima nel suo repertorio.
Dall’82’ Baràk: sv.
Duncan: 5,5 – Fa fatica a contrastare gli avversari, prova qualche giocata in verticale ma senza fortuna.
Dal 53′ Jovic: 6 – Invisibile e fuori dall’ensemble fino al novantesimo, quando la butta in rete per il momentaneo 3-3.
Gonzalez: sv.
Dal 6′ Ikoné: 7 – La qualità c’è, altroché! Prima conclusione di poco sopra l’incrocio dei pali, poi la perla nella ripresa: traversa e gol. Chapeau.
Cabral: 6 – Non gli arrivano palloni giocabili, spiazza Onana su rigore, s’impegna e fa quel che può.
Kouamé: 7 – Meno pimpante del solito, davanti aveva un certo Skriniar che, comunque, prova a mettere in difficoltà. È il più rapido della Fiorentina, bello l’assist che lancia a rete Ikoné.
Italiano: 5 – Dopo due minuti i suoi incassano l’uno a zero; al quarto d’ora la Viola è sotto di due. Un primo tempo in cui la Fiorentina non riesce a creare, l’unico tiro nello specchio arriva dal dischetto. Va detto che la buona sorte non è dalla sua: in avvio deve sostituire Gonzalez per infortunio. Nel secondo tempo toglie Duncan per Jovic, passando al 4-2-4 e quasi finisce per raddrizzare una gara che sembrava segnata. Ma il finale non era ancora scritto, perché l’Inter approfitta del vuoto a centrocampo e al 95′, complice Venuti, vince la partita. Dieci punti in undici gare, due vittorie con Cremonese e Verona, quattro pareggi e cinque sconfitte. Occhio, Vincenzo.