Il momento della Fiorentina è presto spiegato, non è una squadra. Se poi ad una non squadra ci aggiungi un non allenatore e una società inesperta e incapace di riconoscere gli errori, ecco che si ottiene la Fiorentina 2020/21 e le sue partite imbarazzanti.
Venerdì sera intervenendo a Viola nel cuore – la trasmissione dei tifosi su radio Bruno – mi era stato chiesto un pronostico per Sassuolo-Fiorentina e, nonostante il periodo e l’ultima partita con l’Atalanta persa di misura nel risultato (ma da ko tecnico nel gioco), in uno slancio di vero ottimismo avevo pronosticato una vittoria, giustificando il mio pronostico con la differenza di motivazioni: da una parte la Fiorentina con un obiettivo, sebbene deprimente, come la salvezza, ma pur sempre un obiettivo, dall’altra una squadra ormai senza motivazioni e molto probabilmente scarica.
E invece il campo ci ha regalato, si fa per dire, totalmente il contrario: la squadra senza obiettivi ha giocato da squadra, la squadra con obiettivi ha fornito la solita insipida scialba indefinibile prestazione da non squadra. Quello che colpisce è la mancanza assoluta di grinta e fame di risultato, negli occhi dei giocatori si legge totale apatia, indifferenza, quasi fastidio nel dover scendere in campo, ciò è inaccettabile. Occorre da subito un cambio di rotta e qui entra in gioco al società; basta con questo atteggiamento buonista, basta con le conferenze stampa dalle quali emerge che gli appena 30 punti della Fiorentina siano il frutto di sfortuna e di episodi negativi, è l’ora di mettere via la carota tanto cara a Commisso e cominciare a usare il bastone.
I giocatori in questo momento non sono figli da coccolare ma professionisti da spronare, anche con le cattive se necessario; non è ammissibile che il nome di Firenze sia cosi indegnamente rappresentato. Ora basta!!! Smettiamola di prendersela per delle critiche sacrosante e impariamo ad assumerci le responsabilità per questa stagione sciagurata.
Bisogna pretendere che la squadra d’ora in avanti scenda in campo così come è sceso il Cagliari questa sera, con gli occhi pieni di voglia di vincere, con la voglia di spaccare le partite, con la piena consapevolezza di rappresentare Firenze e la Fiorentina.
Quello che ad oggi preoccupa non sono tanto i cinque punti di distanza dal terzultimo posto, ma il fatto che il Cagliari ha una squadra e un allenatore e la Fiorentina, in questo momento, non ha né l’una né l’altro. E infine un giorno, chi ha fatto in modo che il Sassuolo e dico il Sassuolo guardi da l’alto la squadra che fu di Batistuta, Rui Costa, Mutu, Gilardino, Baggio e Antognoni, dovrà chiedere scusa a una città intera.