Il commento
Il Napoli non è l’Inter, ma oggi sembrava il Manchester City. E noi? Una squadra senza anima, che si affida alle individualità sperando che succeda qualcosa. Non si può sempre parlare di sfortuna o di avversari forti: questa Fiorentina ha una confusione tattica preoccupante e Palladino sembra non saperla gestire. Un’altra sconfitta, un’altra occasione persa. E ora il treno Europa si allontana per davvero.
Il primo tempo è stato uno schiaffo alla nostra ambizione. Il Napoli ci ha dominati per intensità, qualità e idee. Noi sempre impacciati, sempre un tempo di gioco in ritardo. Poi, dopo il 2-0, un guizzo di Gudmundsson ci ha illuso. Ma è rimasta un’illusione.
A Napoli perdere ci può stare, ma non così. La sensazione è che questa Fiorentina non abbia più una direzione chiara. Si improvvisa, si naviga a vista, sperando che qualcuno risolva la partita con un colpo. Ma il calcio non è improvvisazione: servono idee, organizzazione, identità. E Palladino oggi non ce le dà.
Il Bologna scappa, Roma e Milan corrono. Noi rimaniamo fermi, aspettando un futuro che forse non arriverà.
Le Pagelle
De Gea 6 – Affidabile… a metà.. Sicuro in molte uscite e nelle parate ravvicinate, ma la respinta corta su McTominay che regala il gol a Lukaku è un errore grave. Oggi però ha tenuto a galla la baracca, limitando i danni.
Comuzzo 5,5 – Ingenuo. Parte titolare con personalità, ma contro Lukaku è dura. Sul gol si fa sorprendere, poi esce stremato.
Pablo Marì 5 – Opaco.. Lento e sempre in affanno. Non guida la difesa, subisce i tagli e le imbucate dei giocatori del Napoli.
Ranieri 5,5 – Discontinuo. Fa il suo senza brillare, poi esce anche lui. Sul primo gol si lascia scavalcare troppo facilmente.
Dodò 5 – Irrisoluto. Corre tanto ma incide poco. Cross mai pericolosi e fase difensiva da rivedere. Quando si tratta di essere decisivo, non lo è.
Ndour 5,5 – Spaesato. Parte con la missione di limitare McTominay, ma lo perde spesso. Meglio quando ha spazio per portare palla, ma oggi non è bastato.
Fagioli 6,5 – Illuminante. L’unico che prova a dare qualità alla manovra. Belle verticalizzazioni, assist pregevoli (su uno Kean sfiora il gol).
Cataldi 5 – Impalpabile. Lento, prevedibile, sempre un tocco in più. Dovrebbe essere il cervello del centrocampo, oggi sembrava un soprammobile.
Parisi 5 – Confuso. Schierato ancora quinto a sinistra: né carne né pesce. Non attacca, non difende. Quando si decide a crossare è sempre troppo tardi.
Gudmundsson 6,5 – Luminoso (e sprecato). Finalmente titolare, finalmente decisivo. Il gol è una perla, ma gli manca supporto. Non si capisce perché Palladino lo tenga spesso in panca.
Kean 6 – Generoso. Fa la guerra là davanti da solo. La sponda per Gudmundsson è da applausi, ma poi spreca un paio di chance che avrebbero potuto cambiare la partita.
Subentrati
Gosens 6 – Sottoutilizzato. Entra con la solita grinta, ma lontano dalla porta è spuntato. Gli manca un partner che lo serva a dovere.
Pongracic 5 – Limitato. Disastroso in impostazione, lento nei movimenti. La difesa a tre con lui dentro peggiora.
Moreno 5 – Inadeguato. Non si capisce cosa debba fare e infatti non fa nulla. Non è pronto per partite di questo livello.
Beltrán 5.5 – Evanescente. Ha dato comunque vitalità anche se la partita era oramai instradata sul risultato finale. In realtà doveva essere messo prima. Aspettare così, pare messo in campo senza un vero perché.
Palladino 4,5 – Confuso e confondente. Le solite scelte cervellotiche. Schiera una squadra che si difende a tre contro un Napoli che gioca con una punta sola. Insiste con uomini e moduli che non funzionano. Tarda i cambi, non sfrutta chi potrebbe fare la differenza (Gudmundsson fino a oggi, oggi Beltrán e Gosens). È evidente che la squadra non ha un’identità, e a questo punto è responsabilità sua.