Le ultime settimane hanno mostrato il volto peggiore della Fiorentina: una squadra senza idee, senza gioco e, soprattutto, senza risultati. Dopo la vittoria risicata con il Lecce, i viola sono tornati a perdere contro il Napoli, il Panathinaikos, il Verona e il Como, infilando una serie negativa che ha spento ogni entusiasmo e, forse, anche le speranze europee.
Una squadra senza identità
La sensazione più preoccupante è che questa Fiorentina non abbia una vera identità. Palladino ha cambiato moduli e interpreti quasi ogni settimana, senza mai trovare una soluzione efficace. Si è passati dal 4-2-3-1 al 3-5-2, dall’impostazione più prudente a quella più offensiva, ma il risultato è sempre lo stesso: una squadra che fatica a costruire gioco e a rendersi pericolosa.
Contro il Napoli si è visto il solito copione: l’avversario ha dominato per lunghi tratti, mentre la Fiorentina ha cercato di rientrare in partita con qualche giocata dei singoli. Il gol di Gudmundsson aveva dato un barlume di speranza, ma poi è mancata la lucidità per provare a completare la rimonta.
Scelte discutibili e gestione confusa
Quello che lascia più perplessi, però, è la gestione della rosa. Perché in una partita a eliminazione diretta come quella di Atene è stato schierato Terracciano, che non giocava da mesi? Perché Fagioli, che quando viene messo nel suo ruolo dimostra di essere il centrocampista più tecnico della squadra, è stato sostituito quando serviva più qualità in mezzo? Perché Gudmundsson, uno dei pochi che può accendere la luce, non è sempre titolare?
Anche la gestione dei cambi non convince: Palladino ama sostituire i centrali, spesso senza un motivo chiaro, e insiste su esperimenti che non funzionano. La difesa a tre, per esempio, sembra più un limite che un valore aggiunto, soprattutto se imposta con giocatori che non danno garanzie nell’impostazione.
Dove sta andando la Fiorentina?
La sconfitta contro il Verona è stata il punto più basso di questa crisi. Non si è visto niente: né grinta, né organizzazione, né qualità. Il Como, al Franchi, ha fatto quello che voleva. Il Napoli, senza strafare, ha portato a casa tre punti senza soffrire troppo. E il Panathinaikos ha vinto con merito, sfruttando gli errori e le incertezze dei viola.
In tutto questo, la corsa all’Europa si complica. Il Bologna ha preso il largo, il Milan e la Roma restano davanti e il calendario non è affatto semplice. Se non si trova una soluzione immediata, il rischio è quello di finire la stagione senza obiettivi, con l’ennesima occasione sprecata.
Cosa serve per invertire la rotta?
A questo punto servono risposte chiare. Serve uno schieramento fisso, che valorizzi i punti di forza della squadra. Serve un’identità chiara, senza cambi di modulo a ogni partita. Serve smettere di fare esperimenti e puntare su chi può fare la differenza. E soprattutto serve una reazione immediata, perché continuare su questa strada significa dire addio a qualsiasi ambizione.
I tifosi hanno già perso la pazienza. La Fiorentina, invece, ha ancora tempo per rimettersi in carreggiata. Ma il tempo sta per scadere.