Italiano stupisce tutti e nella formazione iniziale fa giocare nuovamente Terracciano, nonostante Dragowsky sia tornato disponibile, e Duncan, nonostante un Castrovilli dato da tutti come partente titolare. Sottil invece era dato per titolare e così è stato.
Italiano ha un credo: gioca chi se lo è meritato negli allenamenti settimanali. Il più in forma. E non si smentisce.
Fermi i giocatori al di sopra della media, ci piace questo modo di tenere tutti sulla corda, di stimolare la squadra e di non far sentire nessuno intoccabile.
E pare che questo piaccia anche alla squadra.
Si premia il merito.
Italiano va a Bergamo e fa giocare i 10/11 della squadra dello scorso anno con in più Torreira (ancora a mezzo servizio) al posto di Pulgar.
Possiamo dire che era come vedere un’altra squadra. Pressing alto, possesso palla, verticalizzazioni e, soprattutto, sicurezza. Una sicurezza mentale che ti fa cambiare le partite.
E su questo mi devo ricredere.
Un allenatore può dare non solo la propria impronta di gioco ad una squadra ma può incidere sul modo di giocare dei singoli e sulle qualità di quella squadra in modo importante.
È una squadra che attacca e difende in 11. Il primo difensore é l’attaccante. Lo vediamo nei movimenti che Italiano richiede a Vlahovic e ai due esterni, oggi Callejon e Sottil.
i terzini attaccano e pressano tutta la partita. Così fanno anche i centrocampisti. E l’avversario é costretto a lanciare lungo con la perdita del pallone.
Oggi vediamo finalmente una Fiorentina convincente.
Una squadra che va in casa di una delle realtà più forti del campionato per cercare di imporre il proprio modo di giocare, togliendo il respiro ai passaggi e al possesso palla dell’Atalanta.
E questo è quello che vogliono vedere i tifosi Viola.
Magari si potrà uscire sconfitti dal campo….ma tra gli applausi.
Oggi siamo usciti anche con i tre punti. E una certezza.
Abbiamo ritrovato una squadra per cui gioire ed andare fieri.
E questo ci basta….per adesso.