Dopo Sassuolo e Udinese, arriva la terza partita fotocopia, con la Fiorentina che si fa infilare al 22′ da Simeone in contropiede, complicandosi la vita. Solo che questa volta, contro un Napoli di qualità e ben barricato in difesa, la rimonta non arriva.
C’è il rimpianto del rigore, che Ikone si procura e poi sbaglia al 44′. Poi la solita Fiorentina che tiene palla ma non costruisce azioni da gol. Fino all’incirca al 70′, quando, nonostante i cambi Sottil per Brekalo e Nzola per Ikone, la squadra perde la freschezza e la lucidità e, negli ultimi dieci minuti si fa infilare altre due volte dai partenopei.
Viola punita ben oltre i suoi demeriti. Ma resta il fatto che, nonostante la buona orchestrazione di Arthur, qualche spunto di Duncan, la spinta di Kayode, qualche giocata di Bonaventura, il solito impegno di Beltran (a cui è stato annullato un gol per fuorigioco di Jack) e le sterili giocate sulle fasce di Brekalo e Ikone (salvo in un paio di occasioni, fra cui quella del rigore), a conti fatti la Fiorenitna non ha fatto un solo tiro in porta degno di questo nome.