Serie A
Inter-Fiorentina
 4-0

La Fiorentina stecca alla Scala del Calcio, prima volta da quando c’è Vincenzo Italiano

Tempo di lettura: 4 minuti circa

A San Siro, siamo in un canonico pomeriggio settembrino, il tutto esaurito ormai è normalità nella Serie A che si gioca d’estate. Viola con Christensen in porta, Beltran centravanti e il solito trio a centrocampo.

Gli undici, oggi in maglia bianca floreale, partono con personalità e al 13′ Jack si fa vedere con un tiro insidioso ma che va alto. La finalista della Champions ha però un dna italico e gioca col classico contropiede. Thuram, infatti, è pericoloso al 19′ dopo una palla persa a centrocampo. Al 23′ si lotta sulla fascia destra, purtroppo nell’ennesimo tentativo di giocare la palla, la Viola la perde, Dimarco ribadisce la sua bravura con un cross terribile per noi, Lautaro porta via Ranieri, per Thuram basta spingere in rete.

Si va al cooling break con Vincenzo Italiano giustamente arrabbiato (“come si perde palla gli altri ci fanno gol”). Al 28′ ancora si concede un contropiede sanguinoso, ma meno male Thuram e Dumfries non lo sfruttano. Al 29′ uno straripante Dimarco – anche oggi, povero Dodo, l’esterno in formissima tocca a lui – lancia Bastoni: palla invitantissima, Thuram ostacolato da Mandragora mette fuori da un paio di metri. Al 34′ vediamo (ne avremmo fatto volentieri a meno) una parata di Christensen. Rasoterra teso di Bastoni che lo costringe alla respinta, la prende Lautaro che mette alto.

Al 37′ c’è da discutere in area, a Bastoni piace la maglia di Nico ma la trattenuta per arbitro e Var non è rilevante. Sul successivo fallo laterale, ancora una palla persa, azione personale di Thuram che costringe Ranieri al giallo. Sulla successiva punizione, al 40′, botta di Calhanoglu, il portiere danese c’è. Al 44′ ancora Thuram. Questa volta il gol se lo mangia, dopo un ottimo cross rasoterra di Dumfries. Si va al riposo e, come si dice nel calcio, gol sbagliato… Sperando che si avveri, la Fiorentina ancora oggi dimostra di soffrire e molto la difesa (tanto odiata quando la faceva Beppe) a 3 dietro, con questi 2 esterni che, quando rubano palla, sono (purtroppo) bravi nel creare occasioni da gol.

Nel secondo tempo si parte con Nzola per Beltran e Sottil per Kouamé. Al 50′ però, ancora occasione Inter: Dumfries colpisce il palo dopo un tocco di Christensen che si ripete un minuto dopo; partono due minuti di “box to box” dove la Viola butta via un contropiede, si perde palla al limite dell’area e nasce l’ennesimo contropiede, come in finale di Coppa Italia. Italiano urla dalla panchina “non passiamo al limite dell’area, tiriamo”, ma i ragazzi non lo ascoltano e così, in campo aperto, palla a Lautaro solo contro il portiere. È il 54′, Inter 2-Fiorentina 0.

Al 56′ Milenkovic, in condizioni difficili direi, permette a Dimarco di tirare appena fuori dall’area piccola, Christensen respinge e per prendere il pallone prende in pieno Thuram. Intervento “onesto”, non c’è giallo, ma rigore sì; batte Calhanoglu, 58′ è 3-0.

I titolari, a parte Ranieri, mi sembrano stanchi, piu di testa che di fisico, i nerazzurri invece hanno una forma psico fisica eccezionale, Thuram al 60′ mette i brividi, davanti a Christensen, ma la manda fuori. La Fiorentina appare solo al 62′: azione in area che porta al tiro Sottil che calcia al giro, Sommer non è eccezionale ma mette fuori. Finalmente tiriamo. Un minuto dopo, colpo di testa di Sottil su cross di Brekalo, il portiere svizzero stavolta blocca. In Campo infatti ora ci sono Infantino e Brekalo rispettivamente per Jack e Nico, visibilmente stremati. A risultato acquisito, gli allenatori sono in vena di cambiamenti, anche Inzaghi dà minuti alle seconde linee. Siamo al 70′ e la partita sembra finita, ma Cuadrado al 72′ fa, ahimè, il suo mestiere. Classico cross rasoterra, Lautaro anticipa un Nikola inguardabile, ed è 4-0.

L’unico obbiettivo, ormai, è segnare il primo gol alla difesa imbattuta dell’Inter. Entra Lorenzo Amatucci per Arthur, e l’ordine ora è: no cartellini, no infortuni inutili, aspettiamo la fine del match senza farsi male.

Guardavo indietro ed è la prima volta, da quando c’è Italiano, che la Viola a San Siro stecca pesantemente; l’Inter intanto va a 9 punti, sono 3 partite che non subisce reti e si candida allo scudetto. La finalista della Conference è indubbiamente meno forte della finalista di Champions, ancora ha da imparare. Nel frattempo l’arbitro Marchetti fa lo splendido e concede 5′ di recupero; gli 11 in maglia bianca lo guardano male e si sentono come quando si va dal dentista: abbiamo finito la sofferenza ma quando finirà l’effetto dell’anestesia, dovremo sopportare un po’ di dolore.

Inter (3-5-2): Sommer; Darmian, De Vrij, Bastoni; Dumfries (dal 70′ Cuadrado), Barella (dal 59′ Frattesi), Calhanoglu (dal 78′ Asllani), Mkhitaryan, Dimarco (dal 70′ Carlos Augusto); Lautaro, Thuram (dal 70′ Arnautovic). Allenatore: Inzaghi.

Fiorentina (4-2-3-1): Christensen; Dodo, Milenkovic, Ranieri, Biraghi; Mandragora, Arthur (dal 75′ Amatucci); Gonzalez (dal 55′ Brekalo), Bonaventura (dal 55′ Infantino), Kouamé (dal 46′ Sottil); Beltran (dal 46′ Nzola). Allenatore: Italiano.

Arbitro: Marchetti.
Assistenti: Costanzo, Passeri.
Quarto uomo: Sacchi.
VAR: Mazzoleni.
AVAR: Paganessi.

Marcatori: 23′ Thuram, 53′ Lautaro, 58′ Calhanoglu, 73′ Lautaro.
Ammoniti: Barella, Ranieri.

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