L’estate del 2024 si sta rivelando un periodo cruciale per la Fiorentina, impegnata in una serie di operazioni di mercato che sembrano riflettere una strategia ben precisa: abbassare il monte ingaggi senza però rinunciare completamente alla competitività sul campo. Il trasferimento più significativo fino ad ora è stato l’arrivo di Marin Pongracic dal Lecce, destinato a prendere il posto di Nikola Milenkovic, il difensore serbo ormai sulla via di un trasferimento in un top club europeo.
Marin Pongracic: un sostituto adeguato?
Pongracic arriva a Firenze con l’arduo compito di colmare il vuoto lasciato da Milenkovic, un pilastro della difesa viola nelle ultime stagioni (anche se non ha avuto quell’evoluzione che ci si aspettava o forse non veniva fatto giocare nel modo a lui più congeniale). Il difensore croato, classe 1997, ha mostrato buone qualità durante il suo periodo a Lecce, ma resta da vedere se sarà in grado di mantenere gli stessi livelli di prestazione in un contesto più esigente come quello fiorentino.
Pongracic offre fisicità e abilità nel gioco aereo, caratteristiche che potrebbero renderlo un sostituto adeguato. Tuttavia, ci sono dubbi sulla sua capacità di adattarsi rapidamente al sistema di gioco della Fiorentina e alle pressioni di una squadra con ambizioni europee. La dirigenza viola sembra puntare su di lui non solo per le sue qualità tecniche, ma anche per un aspetto economico: il suo ingaggio è infatti inferiore a quello di Milenkovic, contribuendo all’operazione di riduzione dei costi.
La Strategia di Commisso: la riduzione dei costi
La scelta di puntare su Pongracic rientra in una più ampia strategia della società, volta a contenere il monte ingaggi. Questo approccio, sebbene pragmatico, solleva alcuni interrogativi sulla competitività della squadra nel breve termine. Se da un lato l’abbassamento degli stipendi può garantire una maggiore sostenibilità finanziaria, dall’altro c’è il rischio di indebolire una rosa che necessita di qualità per competere ad alti livelli.
Il presidente Rocco Commisso e il direttore sportivo Daniele Pradè sembrano determinati a perseguire una politica di austerità, sperando che l’abbassamento dei costi possa andare di pari passo con una gestione oculata e mirata degli acquisti. La sfida principale sarà trovare un equilibrio tra risparmio e qualità, per evitare di compromettere le ambizioni sportive della squadra.
Altri movimenti di mercato
Oltre a Pongracic, la Fiorentina ha messo a segno altri colpi di mercato che meritano attenzione. Tra questi, l’acquisto dell’attaccante Moise Kean dalla Juventus, un giocatore che potrebbe portare freschezza e potenza all’attacco viola. Kean, giovane ma già con esperienza in Serie A e all’estero, rappresenta una scommessa interessante per incrementare la capacità offensiva della squadra.
Sul fronte delle cessioni e delle partenze a fine contratto, la Fiorentina ha visto una vera e propria rivoluzione a centrocampo. Giocatori chiave come Giacomo Bonaventura, Alfred Duncan, Gaetano Castrovilli, Maxime Lopez, Belotti, Arthur e Davide Faraoni hanno tutti lasciato la squadra, molti dei quali a seguito della scadenza dei rispettivi prestiti o contratti. Queste partenze hanno liberato ulteriori risorse economiche, ma hanno anche privato la squadra di esperienza e qualità in mezzo al campo.
Il futuro della Fiorentina
Con il Viola Park come nuovo centro di allenamento all’avanguardia e un presidente tra i più ricchi della Serie A, la Fiorentina ha le risorse per aspirare a qualcosa di più di un semplice anno di transizione. Tuttavia, la stagione 2024-2025 si prospetta ancora come un’annata di verifiche e attese. I tifosi viola, notoriamente esigenti e appassionati, si aspettano che la dirigenza riesca a costruire una squadra capace di lottare per le posizioni europee, senza però rinunciare alla solidità finanziaria.
La chiusura del mercato estivo sarà cruciale per valutare se le operazioni effettuate saranno sufficienti a garantire un salto di qualità o se, ancora una volta, ci si dovrà accontentare di un altro anno incompiuto. Con il potenziale economico e infrastrutturale a disposizione, sarebbe il colmo non riuscire a sfruttare queste risorse per costruire una squadra all’altezza delle ambizioni della città di Firenze e dei suoi tifosi.