Una Fiorentina che era stata capace di riaccendere quell’entusiasmo oramai sopito da qualche anno. Il Labaro viola che sembrava poter nuovamente garrire al vento. Gattuso, fortemente voluto dalla società per un rilancio in grande stile, il ricorso contro il Centro Sportivo dichiarato inammissibile dal TAR, nomi altisonanti accostati, finalmente, alla nostra Fiorentina, lo stadio che sarebbe diventato di nuovo la casa della Fiorentina e dei Fiorentini.
E poi? Fine. Di nuovo la realtà prende corpo. E tutto d’un colpo Antognoni, l’unico 10, accantonato con un ridimensionamento che sa di bocciatura ma soprattutto di una risoluzione obbligata. Dainelli praticamente rimosso e costretto a lasciare (assieme a Buso).
Mendes, il procuratore di Gattuso, accusato di voler provvigioni mirabolanti sui calciatori, finalmente, di prima fascia. E infine le strade che si separano con Gattuso, l’uomo della rinascita. E tutto questo, poco prima della sua presentazione ufficiale come nuovo allenatore viola.
La sera ci siamo addormentati con la speranza (mal riposta) di svegliarci da questo (nuovo) incubo con lo strappo ricucito. E con la Fiorentina di nuovo sugli scudi. Così non è stato e questa mattina abbiamo letto il comunicato ufficiale della risoluzione consensuale (per modo di dire) di un rapporto mai nato.
Ecco che si riapre di nuovo una ferita che si stava per risarcire. E questa volta in maniera ancor più grave. Perché il fiorentino si sente nuovamente preso in giro da una proprietà che continua ad illudere. E questa volta, se così fosse, il rischio sarebbe di non poter ricucire lo strappo.
Noi siamo scesi in piazza per Baggio. Lo faremmo ancor di più per la nostra amata Fiorentina.
Una risposta
A me Rocco m’è più simpatico nei film.