Manca poco più di una settimana alla fine del mercato di gennaio. Come avevamo scritto (vedasi: Mercato di gennaio: da dove si parte), le scelte della dirigenza viola sarebbero state dettate dalla rosa eccessivamente ampia e, dunque, dalla necessità di vendere prima di comprare.
A seguito delle cessioni di Maleh, Zurkowski e Benassi, e del reintegro di Castrovilli, la rosa della Fiorentina è passata da 25 (il massimo possibile) a 23 giocatori, di cui 4 formati nel club e 7 formati in Italia.
Vi è quindi la possibilità di aggiungere due giocatori. Resta da vedere se ciò sia desiderabile: troppi giocatori = troppi panchinari = problemi nello spogliatoio, che Italiano dovrebbe gestire.
A leggere la stampa viola, la Fiorentina si sarebbe guardata attorno per eventualmente prendere un’ala destra (Boga, Bamba, Brekalo) e un centravanti di peso (Nzola, Henry, Arnautovic, Petagna, Colombo, Belotti, Beto). Possibile anche un difensore centrale (Cittadini). L’iimpressione è che i dirigenti viola cerchino la buona occasione pensando in prospettiva al mercato di giugno, quando tireranno le somme di cosa ha funzionato e cosa no.
C’è la questione Gonzalez: buon giocatore, il cui rendimento è però inferiore ai soldi investiti; c’è la questione di Jovic e Cabral: un mix di basso rendimento e caratteristiche tecniche non ideali per gli schemi di Italiano. Prendere Brekalo e Henry avrebbe potuto essere una strategia per scommettere sui rilanci dei due giocatori e fare plusvalenze con la cessione di Cabral o Jovic e Gonzalez.
Sabato Henry si è gravemente infortunato (stessa lesione di Castrovilli, che è stato fuori otto mesi). Era il solo centravanti in Serie A facilmente acquistabile e che potesse essere un ragionevole investimento. L’altro acquisto a basso prezzo potrebbe essere Brekalo, che è in rotta con la sua squadra attuale, il Wolfsburg. Ma proprio a causa di ciò, la Fiorentina non sarebbe la sola interessata a ingaggiare il croato.
Va comunque detto che difficilmente un acquisto a stagione in corso si rivela a breve un proiettile d’argento e la sensazione è che queste voci servano più a chi le mette in giro – la stampa viola – che alla Fiorentina.