Dopo la prima settimana di ritiro a Moena e dopo le prime tre amichevoli disputate, le impressioni, in generale, sono positive, fermo restando che i viola hanno incontrato squadre di livello molto inferiore, vale a dire Real Vicenza, Olginatese e Sanvitese. La porta, difesa da Gollini e Terracciano, è rimasta inviolata e le reti messe a segno sono 20 in totale.
Al di là dei numeri, quello che conta è come i giocatori hanno risposto ai carichi di lavoro e, in particolare per i nuovi arrivati, come si sono inseriti nell’impianto della squadra. Mandragora si è mosso bene. Pur essendo diverso da Torreira, ha fatto capire che può essere impiegato sia davanti alla difesa che come interno o mezzala di centrocampo. Potrà essere un’ottima alternativa ad Amrabat, come potrà affiancarlo in situazioni tattiche diverse. Nessuna valutazione per Gollini che non è stato mai chiamato in causa. Jovic, all’esordio contro il Real Vicenza, ha messo a segno 4 gol (uno su rigore), mentre ieri ha segnato una doppietta. Il serbo, fisicamente, non è al meglio, ma ha fatto capire che il fiuto per il gol c’è.
Cabral, che nel primo match è parso sottotono, con l’Olginatese ha risposto con un bel poker: sarà una bella sfida tra colleghi di reparto e la sensazione è che – alla luce dei numerosi impegni (Serie A, Coppa Italia e Conference League) – i due saranno utilizzati a rotazione. Diciamo che partiranno entrambi alla pari, poi sarà il campo a decretare la gerarchia.
Buoni segnali anche da Ikoné, Bonaventura e Terzic, così come dal giovane Bianco che, a mio avviso, potrebbe essere inserito stabilmente nella rosa: oltre al gol, Bianco si è mosso bene. Tempi giusti, fraseggi di prima e senso della posizione. Avanti così, il ragazzo c’è.