Dire che vincere ieri sera a La Spezia era fondamentale è dir poco, e la Fiorentina è riuscita nel suo intento in una partita piena di molte più emozioni rispetto a quello che ci si poteva aspettare alla vigilia. In uno stato di forma esaltante infatti, i padroni di casa sono entranti in campo pronti per battagliare, e la Fiorentina, orfana di alcuni dei suoi centrocampisti più importanti come Torreira e Bonaventura, sembrava poter subire questa grande forza emotiva dei giocatori spezzini. Ma col passare dei minuti la qualità e soprattutto gli schemi del nostro allenatore (accolto con grande “entusiasmo” dai suoi ex-tifosi) sono venuti fuori, e la Fiorentina ha preso sempre più campo, fino a recitare un monologo inframezzato da un rigore sbagliato e tante patate di Provedel.
E poco importa se Piatek sbaglia il rigore, perché le pistole hanno comunque sparato alla fine di un’azione magistralmente cominciata da Castrovilli e terminata da un meraviglioso velo di Odriozola (speriamo tanto di tenerlo, giocatore fondamentale e legatissimo alla maglia), che ha permesso al polacco di accomodare in rete.
Indubbiamente però tutti quanti gli occhi erano puntati su Amrabat, giocatore che sembrava finito più volte ai margini del progetto e che si è ritrovato giocoforza a dovere affrontare la partita odierna da titolare in un ruolo che sappiamo non essere il suo (come ci hanno più volte suggerito Prandelli, Iachini e persino Italiano).
Ed inevitabilmente Amrabat è stato l’assoluto protagonista di questa serata: smistamento di palloni quasi sempre eccellenti, anche se eseguiti con un tempo di gioco di troppo e soprattutto una grande lettura delle traiettorie avversarie che gli ha permesso di recuperare un quantitativo di palloni veramente gigantesco. Insomma, il grosso centrale marocchino aveva apparecchiato per una serata da protagonista in positivo, ma come ogni bella storia che si rispetti, mancavano i colpi di scena finali.
Ed ecco che quindi prima perde un pallone sanguinosissimo che permette ad Agudelo di andare indisturbato verso la porta della Fiorentina e di segnare il pareggio (francamente insperato e probabilmente sorprendente anche per i tifosi della squadra spezzina), e poi di andare con un potentissimo tiro rasoterra dalla fuori dell’aria a portare nuovamente la Fiorentina in vantaggio e ad assicurare alla squadra di Firenze una vittoria che sembrava scontata (data la differenza vista in campo) ma che è diventato una vera e propria impresa.
Insomma Amrabat, stasera la vittoria porta il tuo nome, così come la partita è stato un chiaro riassunto della tua esperienza a Firenze: innamorato del pallone a tal punto da sbagliare banalmente, ma generoso e fisico quando occorre. E se questo sarà l’ultima partita che farai da titolare (non ce ne voglia, ma Torreria lì e ben altre cosa), sappi che avremo un ricordo dolcissimo, di quella sera a La Spezia, dove fosti mattatore assoluto.