La Fiorentina, oggi in tenuta rosso britannico, arriva sulle sponde del Lago di Como, quel lago che si vede alla sinistra del teleschermo come nel primo corner battuto da Colpani. Palladino ormai viaggia con la sua formazione titolare con il rientro di Cataldi che, secondo me, porta ordine al centrocampo e soprattutto lascia respirare Adli nella costruzione del gioco.
Pronti via, la Viola con ritmi bassi cerca la stoccata e ci riesce quasi all’8 quando Gosens lanciato in profondità, mette un cross rasoterra dove Beltran arriva purtroppo un secondino dopo. Il Como, di cui saltano agli occhi solo Nico Paz e Fadera, destina a Cutrone il ruolo di disturbatore dei 2 centrali di difesa, tentando di lanciarlo dopo aver rubato un pallone in mediana dopo i rari errori viola, ma che fisiologicamente ci sono. Infatti proprio il nostro ex è il primo a impegnare De Gea intorno al 10′.
Ma l’accelerazione giusta viola è imminente: al 19′ Bove arriva dalla sinistra e mette dentro, Beltran ha il problema di girarsi ma vede appena fuori area Adli, gli appoggia il pallone che il pittore, di controbalzo, scaraventa verso la porta, Audero colpevole o no, non ci arriva. Gol, Fiorentina in vantaggio. Successivamente viene ammonito Nico Paz, per un fallo “stile Quarta”, grande talento ma ancora un po’ fumino, a mio avviso, e Kean ha un paio di occasioni respinte in un modo nell’altro dalla difesa oggi in maglia azzurra.
Prima dell’intervallo c’è spazio anche per un brivido per i tifosi viola, quando il solito Paz si libera e scodella sul dischetto del rigore una gran palla per l’accorrente Cutrone che, pressato da una bella scalata di Colpani, non riesce a far di meglio che mettere alto, senza minimamente impensierire De Gea. Si va negli spogliatoi con le antenne dritte.
Appena si riparte, Il Como alza il pressing e non ha intenzione di mollare la partita, subito al 55 Iovine arriva dalla destra in piena area ma mette furi. Al 58 Beltran, pensate un pò, è costretto a spendere il cartellino giallo dopo un rientro sulla nostra tre-quarti e al 60′ ci vuole un pluri miracolo di De Gea per lasciare inviolata la porta della Fiorentina, David è grande prima su Goldaniga e poi su Dossena, che nel tentativo di ribadire in rete commette fallo su di lui, per il Como non c’è neanche il calcio d’angolo. nel frattempo Palladino inserisce Sottil per Cataldi per limitare gli inserimenti degli esterni destri comaschi, spostando Bove al centro.
Al 66′ la Viola cambia schema, entrano Quarta per Beltran e Ikone per Colpani, si gioca con il 3-5-2 . La difesa col centrocampo si compatta e 2 minuti dopo parte un dai-e-vai che lancia Sottil 2.0 in profondità, questa nuova versione di giocatore punta Goldaniga ma cerca con l’occhio Moise, assist perfetto che Kean mette nell’angolino alla destra di Audero. Minuto 68, Como 0 Fiorentina 2. Prima del fischio finale finisce la partita di Nico Paz, francobollato da Bove; c’è spazio per l’ingresso nel Como di Verdi e Belotti. Il primo all’84’ con un tentativo di “maledetta” scalfisce solo i guanti di De Gea, il secondo all’88 “mastica” un pallone sul dischetto del rigore (non è una novità) e mette fuori.
Alle statistiche vanno aggiunte il rientro di Pongracic, entrato per Ranieri, la sostituzione di un esausto Dodo per Kayode, 5 minuti di recupero e l’espulsione per il Como di Dossena. Marchetti fischia la fine e tutti sotto la curva a festeggiare il primato in classifica insieme all’Atalanta unica squadra, guarda caso, ad aver sconfitto la Viola quest’anno in campionato. In tribuna Benedict “Sherlock” Cumberbatch, ha riconosciuto quella viola che sconfisse il suo Arsenal 25 anni fa e molti giocatori si meritano paragoni con quella squadra fantastica che impressiono prima a Wembley e poi a Firenze contro lo United di Ferguson detentore della Champions. Di sicuro quel ragazzo francese, nato calcisticamente nel PSG e cresciuto nel Bordeaux, oggi dopo la partita con il premio di migliore in campo in mano, quando ha parlato in Tv ci hai ricordato un signore portoghese a cui vogliamo tanto bene ed insieme a lui andiamo a vederci prima il Napoli e poi la Lazio con il sorriso che porta Dodo ogni volta che entra in campo, la Roma e il Bologna mica hanno voglia di regalare, hai visto mai?