Tempo e investimenti

Tempo di lettura: 3 minuti circa

Avevamo commentato la bella vittoria sul Milan con una premessa:

“Ecco ciò che era mancato per una vittoria con le grandi. Un gol in più.”
Oggi dobbiamo ripeterci ma anche aggiungere che alla Fiorentina serve comunque segnare almeno 2 gol perché rischia sempre di prenderne qualcuno.
È la partita di ieri lo dimostra.
Una partita che non era possibile pareggiare, figuriamoci perdere.
Eppure é andata così.
E sono quelle sconfitte che fanno più male. Vuoi perché giocavi contro una squadra, sulla carta, inferiore a te. Vuoi perché avevi fino a quel momento dominato e avuto occasioni per raddoppiare. Vuoi perché eri a 5 minuti dalla fine.
Insomma tutti gli ingredienti per far arrabbiare tifosi, Proprietà, Dirigenza e allenatore.
Ma così é andata.
La Fiorentina gioca fino in fondo, forse troppo, dimenticandosi che sta vincendo e, in quei momenti della gara, forse non é necessario scoprirsi ma semplicemente controllare.
La partita andava chiusa e, quando hai il vantaggio di un solo gol a 10 minuti dalla fine, controllata.
Come detto da italiano, va addormentata.
Ovviamente tanto di cappello per come ha giocato l’Empoli, credendoci fino in fondo e, forse, sapendo che alla fine qualche errore la Fiorentina l’avrebbe commesso. E così é stato.
Anche dalla partita di ieri, però, si capiscono alcune cose.
Anzitutto, non si può pensare che la Fiorentina passi dalla lotta per non retrocedere alla lotta per l’Europa. Questo deve essere chiaro. Ha delle carenze di organico e di mentalità che non si possono dimenticare.
La squadra é più o meno quella dello scorso anno, cambiata nell’approccio alla gara e negli schemi di gioco (e questo lo si vede sempre, in ogni partita) ma non negli interpreti.
Non possiamo pensare che l’unica freccia al nostro arco sia Vlahovic.
Occorrono altri giocatori capaci di creare superiorità numerica ed andare al tiro. il pensiero va ad uno come Berardi, già pronto per il campionato italiano e capace di risolvere le partite con una giocata.
Callejon, che pure ieri è stato fra i migliori, può essere un ottimo rincalzo o un altro titolare a seconda delle esigenze.
Troppi errori sotto porta hanno condizionato il tisultato finale. Il percorso di crescita é evidente ma adesso occorre proseguirlo, anche a gennaio.
Italiano, che é l’artefice di questo bel cambiamento, deve lavorare da grande squadra. Deve riuscire a far prendere il controllo di gare come quella di ieri perché solo così porti a casa il risultato. Non sei più ad allenare una provinciale. Se vuoi alzare l’asticella, e ragionare da grande squadra, devi saper portare a casa partite come quella di ieri. E questo é e sarà compito di Italiano. solo se ci riuscirà, potrà diventare un allenatore di livello e da grande squadra. E noi con lui.

I PIÙ E I MENO


I PIÙ

Callejon. Autore del bellissimo e millimetrico passaggio per il gol di Vlahovic. Comunque sempre presente in quella corsia di destra che, grazie ad Odriozola, é sempre presente nelle manovre d’attacco viola.
Vlahovic. Poco servito ieri. Si é dovuto costruire da solo l’azione che porta al gol viola. La inizia e la conclude, grazie al passaggio perfetto di Callejon.
Torreira. Fino a quando resta in campo forse il migliore della Fiorentina. Il pallone tra i suoi piedi é in cassaforte. Sempre presente sia in fase difensiva che in quella di ripartenza. Quando viene sostituito, si vede. Irrinunciabile.
Odriozola. Pur avendo forse una parte di colpa in uno dei due gol dell’Empoli, mi pare essere uno dei più in forma. Fa la fascia non sappiamo quante volte. E lo si vede anche in fase difensiva, sempre presente. Giocatore su cui puntare anche per il futuro. Generoso.

I MENO

Tutti negli ultimi 10 minuti. Le riserve non sono all’altezza.
Gonzalez che pure ha i numeri per cambiare la partita, ieri é entrato con la voglia di spaccarla mentre occorreva prima di tutto controllarla.


IN CONCLUSIONE

In una partita come quella di ieri, forse, l’errore più grosso è stato di Italiano. Non é riuscito a mettere in controllo la partita e, cambiando tutto il centrocampo, ha eliminato quei riferimenti che forse servivano per portarla in fondo.
Ovviamente con il senno di poi.
Occorrono tempo e investimenti per puntare a lottare per l’Europa.
E sarebbe il caso di iniziare a gennaio, vista comunque la posizione in classifica della Fiorentina

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