venerdì 29 Marzo 2024
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Un colpo da Rocco

Tempo di lettura: 3 minuti circa

Undici leoni.
Oggi abbiamo finalmente visto una squadra che ha lottato e ha fatto quello che meglio le riesce, secondo le direttive di Iachini.
Compattezza, recupero palla e verticalizzazioni o contropiede grazie alla velocità dei suoi attaccanti.
Non vedremo palleggi e tikitaka ma la sostanza c’è tutta.
La Lazio ci ha provato nei primi venti minuti (e per tutta la partita), rischiando di fare gol ma tutto ciò era prevedibile.
A chi dice “Abbiamo rischiato e se si prendeva gol era tutta un’altra storia”, rispondo che davanti avevamo la Lazio e un certo Immobile; e che, vista al contrario, noi abbiamo rischiato di prendere gol, la Lazio però ne ha presi due.
Ma si sa, noi fiorentini non ci accontentiamo mai.
Comunque abbiamo portato a casa un risultato di squadra e questo vuol dire che Iachini sta gestendo bene questo momento.
Detto questo voglio soffermarmi su alcuni aspetti che ritengo determinanti per il futuro della Fiorentina e di Firenze. Vlahovic, Ribery e il nuovo allenatore.
Partiamo ovviamente da Vlahovic. Oggi, per una proprietà che dice di voler portare Firenze in alto, non è possibile prescindere da uno come Vlahovic. Il giovane attaccante serbo non ha solo dimostrato di saper fare gol (ne ha fatti ad oggi 21, 11 in casa e 10 in trasferta) ma anche di essere un uomo squadra che sa attaccare  ma anche difendere, quando occorre. Ha imparato a proteggere palla per dare modo alla squadra di salire. Direi che oggi, a 21 anni, ha i numeri per essere davvero un attaccante completo, con ancora ampi margini di miglioramento.
Ebbene. Dopo ieri sera, a salvezza quasi raggiunta, una proprietà seria dovrebbe blindare il suo miglior calciatore per ripartire da lui, con il nuovo allenatore.
Senza se e senza ma.
Una chiara presa di posizione della società su questo, darebbe modo di comprendere a tutti i tifosi, all’ambiente e ai possibili futuri acquisti che la Fiorentina c’è e ci sarà.
Io non mi innamoro di un calciatore. Sappiamo che i calciatori, anche giustamente, pensano solo alla “loro azienda”. Ma una presa di posizione del genere servirebbe alla società Fiorentina, alla crescita del proprio appeal e ai futuri sogni di rientrare fra le squadre che possono lottare per il vertice, o almeno ad avvicinarsi (come ha fatto e sta facendo l’Atalanta).
Ma questo percorso non può prescindere dal tenere i giocatori più forti e che rappresentano un simbolo per la crescita della squadra.
L’altro calciatore su cui dover fare un pensiero, anzi più di un pensiero, é Kaiser Frank.
Sempre se la Fiorentina intende intraprendere un percorso di crescita ovviamente.
Ebbene Ribery é uno di quei calciatori che, oltre ad alzare il livello tecnico della squadra, rappresentano un simbolo e uno stimolo per tutti gli altri e per l’ambiente. Compresi gli avversari.
Sono quei calciatori che ti regalano comunque la copertina del giornale o del magazine o della trasmissione televisiva. Sono quei calciatori che fanno accendere le luci sulla squadra.
Allo stesso tempo, sono di insegnamento per i più giovani e rappresentano una garanzia per i nuovi acquisti.
Ma sono anche allenatori in campo che dirigono e conducono le partite dove devono andare, nell’interesse della propria squadra.
Senza contare che giocatori del genere (con grinta, cuore e orgoglio da campioni), se gli crei attorno una squadra, possono dare ancora quel qualcosa in più del Campione che difficilmente una squadra come la Fiorentina può riuscire a trovare.
Lo abbiamo, teniamocelo stretto.
Da ultimo, mi soffermo sull’allenatore.
Spero che Iachini possa far fare un ottimo finale di campionato alla squadra, anche per trovare una nuova società dove poter andare ad allenare il prossimo anno.
Questo perché, sempre se le intenzioni della società sono quelle di salire di livello, l’allenatore deve avere in se quelle caratteristiche per ‘creare credito”.
Per salire di livello occorre un allenatore che pensi in grande, che attiri i nuovi giocatori (che oggi la Fiorentina da sola non ha la forza di fare), che faccia credere nel progetto la città e i tifosi.
Ecco credo che la scelta del nuovo allenatore sia anch’essa  un po’ il simbolo delle nuove strategie societarie, del cambio di passo.
E allora, in ordine di gradimento, metto Sarri, Gattuso e, staccato, De Zerbi.
Aspettiamo un colpo da Rocco.
Sappiamo che anche lui vuole questo. 
Questo é il momento.

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