Si sa, il classico tifoso della Fiorentina critica spesso, tanto, in modi differenti e su argomenti diversi. A volte contro la Società, la dirigenza per gli acquisti e le cessioni, arrivando quindi alla squadra, per le prestazioni, fino al mister, per le scelte e la classifica. Ma la lista potrebbe essere ben più lunga. Poi arrivano momenti più esaltanti sul campo, come qualificazioni in coppa, vittorie importanti e sudate oppure diversi risultati utili consecutivi e il tifoso viola è in estasi, sogna, immagina una Fiorentina che davvero può dare fastidio alle big là davanti, che può lottare per impensabili qualificazioni a coppe europee.
Beh, sicuramente ci vorrebbe più equilibrio, anche se forse tutto ciò fa parte della natura del fiorentino. A tutto ciò spesso si aggiungono alcuni giornalisti che non vedono l’ora di comporre articoli con titoli clickbait, sparando a zero e con teorie piuttosto assurde.
Arrivando all’attuale Fiorentina, la classifica non è assolutamente pessima, recita 11 punti su 18 disponibili, quasi 2 di media a partita, che sarebbe una media praticamente da Champions League se tenuta tutto il campionato; ovviamente è molto complesso che possa essere così, ma perché non augurarcelo? Nonostante una classifica piuttosto buona, la Fiorentina sta attirando diverse critiche e ne analizzerò tre in questo articolo: in primis i troppi gol subiti, 10 in 6 partite di Serie A più 3 in 3 partite in Europa che fanno 13 in 9 partite totali; c’è sicuramente qualcosa da registrare dietro, non solo come difesa ma proprio come fase difensiva della squadra. Per esempio il centrocampo fa poco filtro, se non con Duncan, anche se non ha proprio le caratteristiche da interditore puro. La mancanza di una protezione davanti alla difesa si sente, anche solo un giocatore che ringhi alle caviglie e insegua gli avversari, per poter fermare contropiedi e azioni in cui viene eluso il nostro primo pressing. Poi ovviamente anche il reparto difensivo deve migliorare sotto alcuni aspetti, in primis le disattenzioni individuali e non subire sempre contropiedi stando così alti, aspetto su cui anche Italiano può lavorare.
Altra critica che viene rivolta è quella che riguarda gli attaccanti, ancora a secco in tutte le competizioni: beh, il dato è incontestabile, ma siamo sicuri siano stati sbagliati gli acquisti come suggerisce qualcuno? Analizziamo la situazione: Nzola sta migliorando la condizione ma ancora non è al top, in Serie A ha sempre saputo segnare (seppur non sia un giocatore da 20 gol in campionato) e di certo non ha perso tutte le sue qualità, il suo aspetto positivo è che può far giocare la squadra in maniera diversa con la sua fisicità e la sua rapidità, riuscendo anche ad arrivare sui lanci lunghi e facendo reparto da solo; sicuramente deve e può migliorare sulla freddezza sotto porta e sulla lucidità. Beltran deve adattarsi al calcio europeo, Italiano lo sta dosando, probabilmente per non bruciarlo, essendo giovane e venendo dal campionato argentino, ha buone qualità e ampi margini di miglioramento, inoltre dà la possibilità di giocare anche accanto a Nzola, avendo caratteristiche anche da seconda punta. Se però guardiamo quanti palloni realmente arrivano ai nostri attaccanti che possano essere trasformati in gol, allora non sono tantissimi, vanno oliati alcuni meccanismi davanti, cercando di giocare anche più in verticale, anche se già la partita di Frosinone ha dato indicazioni positive.
Infine, c’è chi contesta il gioco e le prestazioni: è vero, la spumeggiante Fiorentina della prima di Serie A contro il Genoa non si è più vista, se non a sprazzi, ma la classifica recita un buon punteggio e questo è comunque un dato importante; che ci siano aspetti del gioco su cui poter e dover migliorare è innegabile, da quelli già descritti fino alla capacità di restare concentrati e gestire il risultato, non snaturandosi e non rinunciando al nostro gioco. La partita di Udine è l’emblema di questa critica, sicuramente è stata una buonissima vittoria, ma la prestazione di tutta la squadra è stata sottotono, per usare un eufemismo. Perciò dobbiamo dosare i giudizi perché siamo all’inizio, anche se alcune indicazioni le abbiamo già. Serve sicuramente più equilibrio, è giusto evidenziare critiche e problemi che possono esserci, ma non possiamo venderli come questioni irrisolvibili né come conclusioni già tratte dopo 9 partite stagionali.