Sesto posto a 65 punti, due posizioni più su e cinque punti in più dell’anno scorso, quando c’era quello con cui “si era andati tre volte in finale” (sì, eliminando, in Coppa Italia il Toro in casa e due retrocesse, e in UECL, squadre polacche, belghe, svizzere, ceche, turche e israeliane, ma perdendo ai primi ostacoli seri) e “si aveva un gioco” (ma meno punti).
E dileggiavano l’ “ambizione” di cui aveva parlato Pradè a giugno 2024, reo a loro dire di non aver stabilito obiettivi chiari (senza i quali era più difficile tirargli addosso).
E poi la feroce e (quasi) unanime critica verso il rinnovo – “prematuro”, a loro dire – del contratto di Palladino (un’obiezione nel metodo che celava quella nel merito), allenatore del quale dicevano che era venuto a fare uno stage a spese della Fiorentina.
E tutti a rallegrarsi oggi del riscatto di Fagioli (dato che ieri ha giocato bene e segnato), del quale invece dicevano che aveva giocato bene solo il primo mese in viola e male tutte le altre partite, e che alla Juventus sapevano che non reggeva la pressione, e per quello ce lo avevano rifilato.
Qualcuno invece, già a febbraio, vi aveva raccontato una storia diversa, e vi aveva poi detto che la conferma di Palladino aveva una sua logica, e probabilmente gli toccherà continuare a raccontarla quando nella prossima stagione, alle prime difficoltà, ricomincerà il tiro su Palladino.