La Fiorentina che ancora non è salva e le retrocessioni di Arezzo, Lucchese, Pistoiese e Livorno in serie D certificano l’annus horribilis del calcio toscano. Soltanto l’Empoli, che molto probabilmente ritornerà in Serie A, afferma una buona gestione societaria che consente da anni alla squadra del presidente Corsi di ottenere buoni risultati.
È un grande peccato soprattutto vedere come città importanti con storia, tradizioni e passioni calcistiche gloriose che fino a qualche anno militavano nella massima serie (vedi Livorno) siano precipitate al di fuori del circuito professionistico.
Sicuramente i risultati sportivi sono anche frutto di una situazione economica difficile che, in una regione come la Toscana, a forte vocazione turistica, è peggiore che altrove. E le scelte politiche locali degli ultimi decenni non hanno aiutato, rivelandosi incerte, mai coraggiose ed ambiziose.
Ora al calcio toscano non rimane che rimboccarsi le maniche, lavorando con impegno e tenacità affermando competenze e capacità. Non sarà facile, ma sono ancora tante le società sportive toscane virtuose che fanno calcio con ottimi settori giovanili dai quali attingono quelle preziose risorse economiche per poter andar avanti con successo, fregandosene di intermediari troppo spesso solo attaccati a facili guadagni.
In bocca al lupo.